
Infezioni ospedaliere durante il ricovero dei pazienti
E’ proprio così: un malato viene ricoverato in un ospedale per curarsi da qualche patologia e in una percentuale che va dal 5 all’8% contrarrà un’infezione. Significa dunque che esistono fra i 450.000 e 700.000 casi di infezioni nosocomiali l’anno.
Questa la statistica rilevata al Forum Risk Management di Arezzo, dall’analisi dell’esperta Maria Grazie Pompa, del Ministero della Salute.
Il dato è ancor più sconvolgente se si pensa che ben il 30% di queste infezioni contratte dai pazienti assistiti in strutture sanitarie, è prevedibile. Basti pensare che la precauzione maggiormente sottovalutata è il lavaggio delle mani.
Le infezioni ospedaliere sono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Sono tali, le infezioni contratte durante il ricovero ospedaliero, o insorte dopo le dimissioni che non erano clinicamente provate né tanto meno in stato di incubazione al momento dell’ingresso.
Le infezioni ospedaliere o nosocomiali, oggi vengono meglio definite infezioni correlate all’assistenza sanitaria, poiché da circa 20 anni sono aumentati i luoghi di cura extra ospedaliera, per fare alcuni esempi citiamo le residenze sanitarie assistite per anziani (RSA), le assistenze ambulatoriali e domiciliari, ecc…
I pazienti sono le persone che all’interno di queste strutture hanno il rischio più elevato di contagio, seguiti da dottori, personale e studenti.
In maggior numero sono colpiti neonati e anziani, persone affette da altre patologie quali il diabete, l’HIV, l’anemia, i tumori, la malnutrizione.
In particolar modo chi si sottopone a trapianti e/o trasfusioni.
Sono diverse le modalità di contagio di un’infezione ospedaliera, per esempio il contatto con un veicolo contaminato quali: endoscopi, strumenti chirurgici, aghi, strumenti dentistici ecc…, il contatto fra una persona sana ed una infetta soprattutto tramite le mani, la trasmissione per via aerea, oppure anche attraverso il cibo fornito, i liquidi di infusione ecc…
Le infezioni ospedaliere più numerose sono quelle che colpiscono il tratto urinario, sono però in forte aumento quelle dovute a sepsi e da batteri quali lo staffilococco.