Risarcimento diretto o azione contro il responsabile?
Pro e contro delle diverse strade dopo un incidente
Quando subiamo un incidente stradale, una delle prime domande che sorgono è: “Meglio il risarcimento diretto o l’azione contro il responsabile?”. Comprendere la differenza tra queste due strade è fondamentale per ottenere un indennizzo adeguato, senza perdere tempo e opportunità.
In questa guida vedremo:
Cosa significa risarcimento diretto e quando si applica.
Quando è invece necessario procedere con un’azione contro il responsabile.
I pro e contro di entrambe le procedure.
Casi concreti, tempistiche, costi e ruolo dell’avvocato.
Cos’è il risarcimento diretto
Il risarcimento diretto è una procedura semplificata introdotta dal D.P.R. 254/2006 (art. 149 del Codice delle Assicurazioni) che permette all’assicurato danneggiato di rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa, anziché a quella del responsabile.
Condizioni per l’applicabilità del risarcimento diretto
Per poter usare questa procedura devono essere rispettate tutte queste condizioni:
Collisione tra due veicoli a motore immatricolati in Italia.
Entrambi i veicoli devono essere assicurati con imprese aderenti alla Convenzione CARD.
Non ci devono essere lesioni gravi (oltre 9 punti di invalidità).
Nessuno dei due veicoli deve essere non identificato o non assicurato.
Quando non si applica il risarcimento diretto
Coinvolgimento di più di due veicoli.
Danni a pedoni, ciclisti o cose non assicurate.
Veicolo estero o non assicurato.
Danni gravi alla persona.
Cos’è l’azione contro il responsabile (procedura ordinaria)
Quando non si può accedere al risarcimento diretto, oppure se si ritiene che esso non sia conveniente, è possibile agire con l’azione contro il responsabile civile (art. 148 del Codice delle Assicurazioni).
In questo caso, la richiesta di risarcimento viene inviata alla compagnia assicurativa del responsabile e al responsabile stesso, che diventa litisconsorte necessario in caso di giudizio.
Pro e contro del risarcimento diretto
La scelta tra le due strade non è solo burocratica: può influenzare il risultato del risarcimento.
Vantaggi del risarcimento diretto
Tempistiche più rapide (entro 30 giorni per danni materiali, 90 giorni per danni alla persona).
Maggiore semplicità e meno interlocutori.
Possibilità di attivare conciliazione paritetica in caso di disaccordo.
Svantaggi del risarcimento diretto
Rischio di liquidazione più bassa rispetto all’azione ordinaria.
Applicabile solo in casi standardizzati.
Può essere meno trasparente in caso di danni complessi.
Vantaggi e svantaggi dell’azione contro il responsabile
Vantaggi
Possibilità di ottenere un risarcimento più completo, soprattutto in caso di danni fisici rilevanti o dinamiche complesse.
Maggiore margine di trattativa con l’assicurazione del responsabile.
Svantaggi
Tempi più lunghi e procedura più articolata.
Necessità dell’assistenza legale in molti casi.
Maggiori costi iniziali (es. spese per CTU o avvocato).
Flowchart: quale procedura scegliere?
Il ruolo dell’avvocato: quando è utile?
Con il risarcimento diretto: utile in caso di disaccordo sulla quantificazione del danno.
Con l’azione ordinaria: spesso indispensabile per la redazione della richiesta, la trattativa con la compagnia o l’avvio della causa.
Un avvocato esperto può fare la differenza soprattutto nei casi più complessi, aiutando a documentare correttamente i danni e massimizzare il risarcimento.
Esempi pratici
Caso 1: Tamponamento semplice tra due auto in città
Procedura: risarcimento diretto
Esito: liquidazione entro 40 giorni dalla richiesta, danni interamente coperti
Caso 2: Incidente con tre veicoli, uno estero
Procedura: azione ordinaria
Esito: causa civile, liquidazione più alta ma ottenuta dopo 12 mesi
Caso 3: Collisione con feriti gravi
Procedura: azione ordinaria necessaria
Esito: risarcimento parziale in fase stragiudiziale, integrato in seguito tramite causa
Tempi e costi a confronto
Procedura
Tempi medi
Costi diretti
Risarcimento diretto
30-90 giorni
Bassi
Azione contro responsabile
6-18 mesi
Medio-alti
Conciliazione paritetica: un’alternativa utile
Nel caso di disaccordo con la propria compagnia assicurativa, la conciliazione paritetica può rappresentare un’alternativa veloce alla causa. È attivabile da cittadini aderenti alle associazioni dei consumatori e permette una valutazione imparziale in tempi brevi.
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